Marisa Velasco 

Paintings & Graphic works

                  Opere 2011, olio su tela, dimensioni in cm. 


Scansioni cromatiche,  70 x 80; Neve e betulle, 70 x 90. 





Brezza tra gli alberi, 60 x 80; Albero, betulla, inverno, 70 x 90.




 


Alberi sognanti, 50 x 70; Notturno,  70 x  90.





Betulle mimetiche, 70 x 90; Dorate betulle, 50 x 70.  

     Bosco di suoni, 150 x 150, olio su tela,2011.


L'alfabeto


Tratto dal libro "I miti greci" di Robert Graves, Longanesi-Milano-2009.

Esistono tuttavia prove che prima dell'introduzione dell'alfabeto fenicio modificato, esisteva in Grecia un alfabeto il cui segreto era gelosamente custodito dalle sacerdotesse della luna cioè le tre Parche, tale alfabeto era strettamente legato al calendario e le sue lettere non erano rappresentate da segni scritti, ma da ramoscelli recisi da alberi di specie diverse che simboleggiavano i diversi mesi dell'anno. Anche le lettere dell'antico alfabeto irlandese, come di quello usato dai Druidi della Gallia descritti da Cesare, portavano i nomi di alberi. L'alfabeto irlandese era chiamato BETH-LUIS-NION (betulla-frassino di montagna-frassino) dalle sue tre prime consonanti. E la sua composizione, che ci fa supporre un'origine frigia, corrispondeva a quella degli alfabeti pelasgico e latino cioè di tredici consonanti e cinque vocali.


Isole come una vertebra appartenente a un immenso corpo geologico sommerso nell'oceano. Relitti di un'isola e concettualmente un "patchwork" geologico composto da ricordi di sensazioni ed immagini; elaborate in un processo caotico, a volte di linee evocatrici e per lo più da visione particolareggiate delle materie e dei colori. Tento di creare una costruzione i cui mattoncini sono fatti da accumuli di minerali e metalli mutati dal fuoco magmatico e dal tempo. 


Incisioni laviche,40 x 40, Olio su tela, 2012.







Bocca minacciosa, 70 x 100, olio su tela, 2011.





Sgorghi magmatici, 40 x 40, 2011.

Delicato disordine

Titoli delle opere, nel senso orario, cominciando dal primo a sinistra in alto.  

 Incisioni, anno 2014.

Il grande passo avanti, Assone, Delicato disordine, Fluttuazione blu, Foto carnet, olio su tela, Groviglio ancestrale, La trama sottile, Lembi sfilacciati.


La vita, misteriose mutazioni. Mi sono lasciata condurre docilmente, attraverso il labirinto della biologia, da letture affascinanti e soprattutto spinta dalla mia curiosità. Mi sono chiesta, invidiosa dalla bellezza e dalla semplicità delle forme che con una sapienza primordiale crea la natura, come nasce la vita? Non sono uno scienziato dunque ho iniziato a disegnare; a tentare di capire con gli elementi che conosco la danza vorticosa delle cellule. Le mie domande si sono allargate all'origine della nostra specie e a riflettere sulla nostra condizione primigenia di animali e credo che questo testo di Desmond Morris* sia il modo migliore di trasmettere le tante domande sospese e l'incompletezza delle risposte; infine il senso del mio lavoro di fronte a questo enigma infinito. "Nonostante i grandi progressi tecnologici, noi siamo ancora fondamentalmente un semplice fenomeno biologico e malgrado le nostre idee grandiose e l'alto concetto che abbiamo di noi stessi, siamo ancora degli umili animali, soggetti a tutte le leggi fondamentali del comportamento animale.

* Desmond Morris, La scimmia nuda, studio zoologico sull'animale uomo. XXV edizione tascabili, Bompiani, 2013.

Effimero ed eterno

Titoli delle opere, cominciando dal primo in alto, in senso orario.

Olio su carta telata, dimensioni 30 x 40, 2018.

Ferita della luce, Fenditure irreali, Sedimenti diurni, Solchi onirici Inconscio, colonne di pensieri,  Riflessi stroncati; Il sogno celeste e Verso l'alba.

La partenza di questo magmatico lavoro è la forma che potrebbe avere un campo energetico. Ancora andare all'origine delle forme, attraverso linee di forza. Forme, naturalmente iscritte nelle due dimensioni del piano pittorico. Forme date dai colori puri a volte con l'aggiunta del bianco e del nero. Forme ottenute con tecniche che imitano il modo di procedere della natura: complesso, indeterminato, imprevedibile. Tento di immaginare l'inizio delle forme della materia.

Inseguo con gli elementi grafici e pittorici i dettagli della biologia, della fisica, per cogliere piccoli segni della loro magia. Una specie di ideogramma della natura.

Vorrei sviluppare un pensiero pittografico in grado di rompere i patterns costruttivi delle immagini e una tecnica capace di sbarazzare il mio cervello e la mia mente dai percorsi battuti.

Mi attrae quest'idea di uno spazio definito da increspature, concavità, vuoti, estensioni puntiformi; di campi energetici dove le dimensioni spaziali possono emergere o scomparire. La morfogenesi dell'universo.

Un salto necessario è stato quello di lasciar fluire, in questo processo, forme primarie, grumi del mio "chip" archetipo, per capire che tutti i gesti che faccio trasportano il mio essere e la mia memoria. Evocano il mio corpo che vedo apparire timidamente sulla tela in una continua metamorfosi.

Aspiro a trascrivere piccoli dettagli del ciclo naturale umano ed extraumano, come in una danza di particelle.

Cielo

"assorto in un mondo instabile, dove tutto è bagliore, riflesso, liquefazione. Un abisso, sopra di noi, attorno a noi, immenso, ma non vuoto, raggiante ma non incolore. Vibrazioni di toni che scomposti nei suoi elementi, ognuno di essi si ripercuote in corrispondenza e mobili accordi. Alla magia della fisicità oppone la magia dei fluidi e il colore attraverso le sue gradazioni, la penetrazione della luce, aloni che la disperdono e la divorano. Mediante la sua stessa decomposizione traduce quei fenomeni di ondulazioni e iridescenze dei cieli dovuti al moto dell'universo. Ondeggiamento che sta fra la reptazione e la danza, oscillando su assi multipli. Le sue proporzioni si sfilano e si allungano simili a una fiamma agitata dal vento." H.Focillon
"assorto in un mondo instabile, dove tutto è bagliore, riflesso, liquefazione.
Un abisso, sopra di noi, attorno a noi, immenso, ma non vuoto, raggiante ma non incolore.
Vibrazioni di toni che scomposti nei suoi elementi, ognuno di essi si ripercuote in corrispondenza e mobili accordi.
Alla magia della fisicità oppone la magia dei fluidi e il colore attraverso le sue gradazioni, la penetrazione della luce, aloni che la disperdono e la divorano.
Mediante la sua stessa decomposizione traduce quei fenomeni di ondulazioni e iridescenze dei cieli dovuti al moto dell'universo.
Ondeggiamento che sta fra la reptazione e la danza, oscillando su assi multipli. Le sue proporzioni si sfilano e si allungano simili a una fiamma agitata dal vento."
H.Focillon


Cielo III, 16 Giugno 2020.